In questi giorni Angela Merkel ha fatto una dichiarazione strana e sorprendente sui falsi accordi di Minsk firmati per dare il tempo necessario all’Ucraina di fortificare il proprio esercito in vista di una guerra con la Russia. Non si capisce la ragione di tale confessione se non attribuendola al lato imprevedibile e paranoico della natura umana. In ogni caso non si può esimersi dal fare un parallelo col ben più importante e puntualmente tradito trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) firmato a Washington l'8 dicembre 1987 (esattamente 35 anni fa) da Reagan e Gorbaciov, che segnava i limiti espansionistici della Nato verso l’Est europeo. Reagan, da buon ex attore hollywoodiano, in obbedienza ai suoi maestri sionisti (i veri governanti d'America), firmò con premeditazione il trattato sapendo che lui e i suoi successori non l'avrebbero mai rispettato. Questo accordo fasullo ha permesso agli Stati Uniti e alla NATO di "acquistare" un buon numero di stati dell'ex Patto di Varsavia e iniziare l'accerchiamento della Russia. Senza questo primo diabolico inganno l'Occidente non avrebbe mai potuto avviare l'operazione ispirata e pianificata molti anni prima, da Zbigniew Brzezinski. Il golpe di Maidan del 2014, la sostituzione del governo legittimo con il fantoccio occidentale Porochenko, gli accordi di Minsk puntualmente traditi e gli otto anni di armamento e preparazione dell'esercito ucraino, sempre con il massiccio aiuto dell'Occidente e il collaudato metodo della menzogna sistematica, avrebbe dovuto dare alla Russia il colpo di grazia o una sorta di scacco matto, ma purtroppo per USA/NATO (e per tutto il mondo, ovviamente), la Russia ha compreso appieno il lato demoniaco della controparte e non crede più a una sillaba di quello che dice. Anzi, ogni volta che l'Occidente apre bocca per parlare di pace o tregua (sempre per prendere tempo e cercare di sfiancare l’avversario), non fa che peggiorare la propria immagine. Quale sarà la prossima tappa? Non è così difficile da indovinare. In ogni caso, ognuno avrà ciò che si merita.

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